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IL DESIDERIO NON SI COMANDA
PARTE I
Non è un segreto. Il desiderio non si comanda. E la fantasia spesso galoppa, come un cavallo che incontra il vento: e si sente vivo.
Mi è successo, un giorno, di conoscerla online per caso.
Conoscerla poi, un parolone.
Di lei non sapevo nulla, neanche il volto a dire il vero.
Ma amavo i suoi modi di esprimere se stessa, il suo senso di libertà e.. nella mia testa, senza motivo, aveva tutto un suo senso. Una sua forma.
Lei, parlava spesso delle sue esperienze e no. Non con quel fare imbarazzato. Ma con una convinzione che, mentre le raccontava, le sue scene, poi, non potevi toglierti dalla testa quella sua immagine.
E come? Direte voi, non conoscendone alcun dettaglio.
In realtà non so spiegarlo. Ma pian piano, dai suoi racconti, sembrava trapelare qualche dettagli.
Era come se fossero degli indizi, lasciati lì, al punto giusto, pronti per essere ritrovati.
Pian piano decisi di scriverle privatamente e iniziammo a conoscerci, con la giusta diffidenza di due persone che si conoscono online per caso. In contesti, spesso non troppo sinceri.
Ma da subito, noto in lei, una gran voglia di aprirsi. Seppur franta, a suo modo.
Eva, si chiamava.
Da qualche anno divorziata e con due figlie.
Lei, 49 anni e io 25.
Subito, quando le dissi la mia età, notai in lei una certa freddezza, un allontanarsi che comprendevo, ma non avrei potuto in alcun modo replicare.
Lei continuava a sottolineare la differenza di età e io a ripeterle di non volerne sapere.
Ma era irremovibile. Qualcosa la faceva sentire ‘sbagliata’ e non si riusciva a continuare le conversazioni senza che ci fosse questo velo di imbarazzo.
Passava qualche giorno, però, è cedeva commentando qualche storia di Instagram in modo stuzzicante.
E io, curioso da impazzire, continuavo a farmi i soliti film in testa sul suo corpo.
Passavo e ripassavo quel suo profilo 20 volte al giorno sperando in una foto che non fosse di un paesaggio eppure niente.
Ogni sera, prima di dormire, rileggevo le conversazioni e solo sapere che quella donna, provava interesse verso me, nonostante tutto. Mi faceva impazzire.
Una sera però, le scrissi. Le dissi di aver bisogno di vedere una sua foto.
Era una voglia irrefrenabile alla quale, però, accompagnavo la consapevolezza che, Eva, mi avrebbe dato l’ennesimo NO dritto in testa.
E invece, così non fu.
Mi fece un discorso molto lungo. Mi fece riflettere tanto.
Mi disse:
- Marco… io per te sono un’esperienza. Questa voglia che tu dici di avere di me, è solo un desiderio.
Io non cerco nulla di serio nella mia condizione, non fraintendermi. Ma tu davvero pensi di voler approfondire la conoscenza con una donna della mia età?
Con la mia situazione poi?
Suvvia, ci sono tante belle ragazze che ti corrono dietro. Come la biondina nella foto di ieri! Non perdiamo tempo con questo. Ok?
Io poi, le situazioni so crearle eh, ma mi sentirei davvero in difetto con te. Quasi in competizione con le ragazzine che frequenti e… difficilmente vincerei.
Io, non mi aspettavo un discorso di questo tipo. Era… quasi da genitore a figlio nel suo tentativo di farmi scegliere la strada giusta e mi lasciò senza parole in un primo momento.
Le risposi di notte, dopo esser tornato a casa da un drink con gli amici.
Le risposi:
- Eva, ho pensato tanto al tuo messaggio e capisco bene cosa intendi. Ma sinceramente, se non ci fosse questa chimica tra noi, non saremmo qui, ora, a parlarne. Non credi?
So cosa pensi dell’età ma io vorrei solo avere la possibilità di conoscerti meglio e, come hai detto tu, vivermi questa bellissima esperienza con te.
Non rispose subito, passarono 3 giorni.
Dopo i quali, senza preavviso, arriva un messaggio: Eva ha inviato una foto.
Io, ero nel bel mezzo di una lezione ma corro in bagno. Dovevo vederla. Morivo dalla curiosità e… una volta aperta la foto scopro una donna bellissima. La differenza di età era evidente, ma davvero quel fisico, lo avrebbero invidiato anche le ventenni.
Nella foto, lei, in piedi, davanti a uno specchio.
Tacco nero e intimo nero.
Il suo viso mostrava una timidezza che non mi aspettavo ma i suoi modi una consapevolezza da far venire i brividi.
Bruna, con quegli occhi gialli da lasciarti di pietra.
Notai subito, sul comodino, un dildo. La particolarità? Non sembrava affatto lì come decorazione. Mostrava chiaramente il fatto di esser stato posato lì da poco, probabilmente dopo una bella sessione di relax.
Il mio sguardo fisso su quel suo seno, Dio mio che immagine.
Passa qualche minuto ed Eva scrive:
- Non rispondi? Non lasciarmi così… ti eri fatto un’idea diversa?
Io subito rispondo… le spiego di non aver parole per la sua bellezza. Non riuscivo a capire la sua insicurezza di fronte alle ‘ragazzine’ e a quel punto per me era chiaro.
Avevo bisogno di Eva e nessuna scusa mi avrebbe fermato, se non un suo NO sincero.
Le invio, ironicamente una mia foto, non nel posto più bello di sempre magari. Ma che le facesse capire l’effetto.
Lei visualizza… nessuna risposta.
PARTE II
…
Tornai a lezione, imbarazzato, continuavo a guardare il telefono sperando in una risposta. Ma niente.
Eppure l’aveva visualizzata la foto, lei. Rimanendo anche Online.
Passano 3 giorni e ricevo un messaggio: - È sbagliato. Scusami per aver ceduto l’altra volta mandando la mia foto. Ero curiosa della tua reazione e onestamente, sono stata più che felice e… SODDISFATTA, nel vederla in foto come risposta.
Ma non sono più riuscita a scriverti sai? mi sono sentita sbagliata, sporca. Inizialmente tutto questo mi ha fatto fare un passo indietro eppure oggi non ne potevo più: la verità è che sentirmi così sporca mi fa eccitare da morire. Non sai quanto vorrei toccarmi se penso che tu, ragazzino, ti ecciti con me allo stesso modo.
Ma devo essere sincera: mai mi è capitato di non saper gestire situazioni del genere e provo molta confusione.
Prima di conoscere te online ho iniziato una conoscenza con un uomo della mia età e le cose vanno benissimo.
Ho bisogno di riflettere. Ti prego di non scrivermi più.
Anche questa cosa mi spiazza ma rispondo: - Eva, io non so se riuscirò a farlo sai?
L’effetto di cui parli, c’è anche adesso e in ogni secondo in cui ti penso.
Più guardo quella foto e più ci penso nudi su un letto.
Quel tuo splendido seno. Dio. Che effetto mi fa.
Proviamo a sentirci ancora, ti prego. Solo per messaggi. Solo quando puoi tu.
Eva era titubante ma dopo qualche parola spesa sull’argomento si convince.
Di tanto in tanto mi scriveva. Quella sera, in particolare scrisse: - sono sola a casa. Vorrei che fossimo qui insieme.
Mostra una foto in salone, al solito specchio. Questa volta nuda, tiene il suo seno con una mano e copre quanto può col braccio con difficoltà.
A quel punto mi sbilancio: - Eva, voglio incontrarti. Posso passare a prenderti in macchina e facciamo un giro.
Lei inizialmente sembra non voler fare nulla di simile ma la convinco dicendole che avremmo dovuto capire come comportarci.
Così è stato. Arrivo ad uno strano svincolo in cui mi dice di andare a prenderla. Probabilmente non voleva la vedessero salire in macchina in città.
Le dico: Ciao Eva, sei bellissima.
Mi eccitava da morire il fatto che fosse con me, e lei, sembrava non essere neanche molto tranquilla.
La porto in un posto con vista al tramonto, e parliamo, parliamo della situazione.
Lei mi dice di provare dei sentimenti per quell’uomo ma di non resistere ai miei modi.
Continuiamo a parlare e a volte a stuzzicarci finché il sole non cala e io le dico: - facciamo così Eva, io adesso voglio che sia tu a scegliere. Potrai dirmi di accompagnarti a casa e io mi tiro indietro e ti lascio il tempo di capire.
Oppure puoi goderti questo momento.
Subito faccio un gesto che da fuori forse sembra sciocco: mi abbasso i pantaloni.
Eppure Eva, incredula e a bocca aperta, non riesce a proferire parola.
Io le ripeto: andiamo a casa?
Lei: No.
Si abbassa verso me prendendolo in mano prima e avvicinandolo alle sue labbra.
Con quei suoi occhi mi guarda e sembra supplicarmi di non fare mai più una cosa simile.
Eppure non resiste. Lo porta a se su tutto il suo viso e questa cosa mi fa impazzire. Le chiedo di togliere la camicetta ma risponde di no.
Avvicina nuovamente la bocca e questa volta lo fa sparire completamente.
Credetti di non riuscire a resistere un secondo di più dall’eccitazione ma non potevo.
Da lontano vediamo una macchina salire, sembra una voltante della polizia e capiamo di doverci fermare.
Io almeno, pensavo.
Lei, invece, non voleva fermarsi proprio.
La macchina arriva ma passa e va avanti.
Io ero eccitato all’idea che Eva non si fosse fermata.
Non resistetti e iniziai a dirle che ero sul punto di venire fin quando non lo feci ricoprendole tutto il viso e sporcandole anche la famosa camicetta.
Iniziammo a ridere entrambi e io le dissi: - beh, lo avevo detto di toglierla no?
Lei ride e con malizia mi sussurra: guarda che ora tocca a te!
PARTE III
…
Eva sorridendo scende dalla macchina e si sposta verso il sedile posteriore facendo avanti quello anteriore. Io la raggiungo facendo lo stesso.
Morivo dall’eccitazione, come se non fossi venuto 5 secondi prima. Perché?
Perché era scesa da quella macchina vogliosa come una leonessa. Non le importava di esser ancora tutta sporca o che avrebbero potuto vederla in quello stato, è scesa come se non le fregasse nulla anzi, come se le piacesse l’idea di essere guardata.
Impossibile togliermi dalla testa l’immagine del suo viso ancora tutto pieno che le cola addosso.
Entra dentro, si sdraia, sorride alzando la gonna e inizia a toccarsi spostando le mutandine.
Continua ansimando e dicendomi di guardarla e basta.
La apre bene con le due dita e inizio a vedere quanto già sia bagnata.
In testa vedo ancora le sue labbra umide e tra le dita bagnate attraversare quel ponte appiccicaticcio.
Non voglio stare fermo, pensai. Così subito sputai sulle sue dita. La cosa la eccitò moltissimo al punto da iniziare a toccarsi sempre più forte.
Fin quando non sembra venire dai gemiti e dai suoi movimenti.
Io però le tolgo le mani mentre è sul punto di venire e ci metto la mia lingua su.
Lecco e premo con forza.
Le mie labbra sulle sue labbra.
La mia barba tutta bagnata eppure lei continua a dimenarsi forte e non trattiene alcun gemito di piacere.
Mi prende dai capelli e spinge forte verso di se come se volesse ancora godere ogni istante fino all’ultimo secondo del suo orgasmo. Come volesse farlo durare in eterno.
Un ultimo gemito e il sul irrigidirsi mi fece capire quanto fosse soddisfatta e quanto lo ero io a quel punto.
La guardo sollevando la testa e sorridiamo insieme.
Eva - le dico - : Non è finita qui lo sai? Io devo mettertelo dentro prima di riportarti a casa. Per forza.
Eva ridacchia e dice: nonono! Ci siamo divertiti quanto basta io e te. Ora portami a casa. Giulio tornerà a breve, e voglio fare un bel bagno in vasca prima di farmi scopare da lui.
Dio quanto mi eccitavano quelle sue provocazioni. E quanto l’immagine di lei nuda, nella vasca, ricoperta di schiuma, magari a toccarsi pensando ancora a me.
PARTE IV
...
Durante il viaggio di ritorno di tanto in tanto le mettevo la ma o tra le gambe per stuzzicarla. Era bagnatissima.
Arrivati allo svincolo mi dice di lasciarla lì ma io la guardo andar via fini all’ultimo angolo della strada.
Proprio in quel momento la vedo fermarsi e baciare un uomo.
Era Giulio.
Mi diventò subito duro al pensiero che Eva si stesse comportando con lui come se poco prima non fosse successo nulla.
Come se quella stessa bocca che ora lo bacia, prima era vogliosa e golosa leccando e succhiando tutto di me.
Più ci penso e più sento quel rumore bellissimo della sua bocca e quella sensazione paradisiaca.
Vado via, e arrivato a casa mi arriva un video.
Eva che si tocca in vasca, prima di essere scopata dal suo uomo.
Non avevo mai visto una donna così piena di passione e vogliosa di sesso.
Ero eccitatissimo così iniziai a toccarmi guardando quel video e pensando al tempo speso insieme prima.
Ma non voglio venire. Cerco di trattenermi, come se mi aspettassi un nuovo messaggio da Eva.
E così fu.
Dopo quasi un’ora ricevo un messaggio: ho chiesto a Giulio di filmarci, voglio che ti tocchi guardando mentre mi scopa.
Apro il video e mi rendo conto di non poter resistere.
Eva era bellissima, ancora i capelli bagnati dal bagno fatto poco prima per togliersi ogni traccia di me di dosso.
Intimo viola.
Il video inizia con lei che si spoglia lentamente e lascia scoprire un plug con un cristallo viola sul retro.
Inizia a prendere in bocca Giulio per poi implorarlo di scoparla.
Urlando di volerne sempre più, sempre più forte.
Alla fine Giulio esce fuori mentre lei stava su lui.
La lancia sul letto e subito schizza sulle sue bellissime tette.
Non posso resistere.
Vengo nello stesso istante.
Le scrivo: io devo scoparti.
Ma lei non risponde più.
1…2…3 giorni.
Nessuna risposta…
PARTE V
...
Sono le 19:38 e sto per staccare da lavoro.
Ricevo un messaggio.
Eva: Ciao, possiamo vederci al Bar ***?
Rispondo di si e quei 22 minuti rimanenti furono i più lunghi di sempre.
Arrivo al Bar e la vedo lì, seduta ad aspettarmi col telefono in mano. Bellissima come sempre.
Mi avvicino a lei e scherzando dico: Salve Signorina, posso portarle qualcosa da bere?
Lei sorride alzando la testa e dice: Siediti scemo!
Mi siedo. Inizialmente un po’ imbarazzati parliamo di tutt’altro.
Poi mi faccio coraggio e le dico: Eva... quel video era... perchè lo hai mandato a me? Lui... sapeva?
Lei imbarazzata risponde: Non lo so... ne avevo voglia da impazzire. Non riuscivo a smettere di toccarmi pensandoti mentre ero in bagno.
Ho pensato a te tutto il tempo durante il video. E... no. Non sapeva che il video fosse per te ma...
Io: Ma...?
Lei: Ma ne ho parlato con lui subito dopo. Non gli ho detto tutto. Ho solo detto di aver conosciuto un ragazzo molto intrigante e di aver pensato a lui mentre era dentro di me.
Io: Sul serio? E lui?
Lei: Lui sembrava arrabbiato inizialmente eppure il suo cazzo sembrava apprezzarlo quel discorso. Era duro come non avesse finito 2 minuti prima di schizzarmi le tette. (Ride)
Gliel’ho fatto notare e tra un silenzio e qualche tentativo di controbattere gli ho chiesto direttamente se la cosa lo facesse eccitare.
Mi ha risposto di si. In parte.
L’ho preso in mano e mi sono abbassata con la bocca dando dei baci alla cappella e ho continuato chiedendo il permesso di mandarti il video.
Mi ha detto di si. Ma che avrebbe voluto leggere la risposta.
Mi ha anche dette che possiamo vederci, io e te. Ma che qualsiasi cosa succeda dovremo registrarla e mandargliela o renderlo partecipe in altro modo.
(Pausa)
(Stringe le gambe e morde le labbra)
Mi sto eccitando solo a raccontarti queste cose sai?
Io: lo vedo Eva. Ed eccita anche me sai?
Eva: tu cosa ne pensi?
Io: penso che dovremmo andare in bagno ora e portare il telefono con noi.
Eva: vuoi fare il video? Io però sono eccitatissima. Non penserai che basterà un pompino se andiamo nel bagno eh?
Io: non ti lascio tornare a casa se prima non ti sento tremare con la fica bagnata.
(Si alza e va verso il bagno del bar, io la seguo)
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Io mi sto chiedendo perché Eva, quando SN caduti i pantaloni, sia rimasta senza parole 🫢🫢😁Secondo me la tipa ha problemi di linea x rsp ogni volta dopo tre giorni 🤣🤣🤣Direttamente copia incolla da MisterX
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