| Edda ascolta il ragazzo e ha una strana reazione, si indispettisce ma allo stesso tempo sogghigna per la sua sfrontatezza. Sorridendo amaramente gli dice che pur essendo gentile non accetta inviti a casa di sconosciuti. "Però se vuoi bere qualcosa di fresco c'è sempre il piccolo bar in piazza, proprio dov'è l' orologio. Io sono sempre lì,alle nove in punto".
Arriva sera, Edda fa una doccia veloce, lava i capelli e li asciuga lasciandoli vaporosi. Si spalma della crema idratante al profumo di ciliegio. Non che si stia mettendo in tiro, perdinci! Non per un ragazzino di certo, solo che ogni tanto ricorda di prendersi cura di sé stessa. Indossa un pantalone largo alla odalisca, lo slip di pizzo le pizzica un po' e decide di non indossarlo.Sandali zeppe, con cinturino alla caviglia, così non rischia di perdere anche queste. Indossa una camicia semplice che la fascia come una seconda pelle, la zip davanti fa un po' fatica a chiudersi sul seno,che sembra continui a crescere nonostante l'età! Decide di non tirare su tutta la zip, per poter respirare ma di chiuderla tanto da non risultare una battona! Va al bar, si siede al tavolino e ordina il suo Hugo spritz. Sono le nove e pochi minuti,del ragazzo nemmeno l'ombra. Edda sospira e pensa che forse è meglio che vada così. Altre complicazioni sarebbero fuori luogo.
Alessio arriva dopo quindici minuti, jeans che gli fasciano le cosce possenti e camicia bianca sbottonata sul petto. Si intravede il pelo riccioluto nero. Edda ne resta turbata e inizia a sentire un leggero palpito tra le cosce. Alessio si siede e chiede scusa per il ritardo, Edda gli ordina uno Hugo anche per lui. Senza chiedergli se gli piace, ha deciso di fargli capire da subito il gioco che vuole giocare... Alessio si mostra un ragazzo brillante nella conversazione, affabile nei modi e quando sorride...cavoli si fermano anche le lancette dell' orologio della piazza! Gli occhi grandi e scuri si animano di bagliori lucenti mentre parla con Edda che non ascolta Alessio, troppo impegnata, mentre beve il suo terzo spritz al sambuco,a passare lo sguardo dalle labbra al petto villoso. Le gira la testa e decide di congedarsi. Alessio la afferra per il polso e le chiede se può accompagnarla a casa. Edda ci pensa un po', passa la lingua nell' angolino che unisce le labbra, proprio come ogni volta che sta per mettersi nei casini e gli dice:" No. Andiamo a casa tua, è più vicina.Si,si! Andiamo lì". Ride e intrecciando la sua mano a quella di Alessio lo porta a casa. Alessio si lascia trascinare, restando meravigliato di come lei conosca la strada ma a pensarci bene in questi paesini minuscoli del Sud tutti conoscono tutto delle anime popolane. Arrivati a casa, Alessio apre la porta, accende la luce, si trovano in una ampia sala, i colori virano dal verde tenue all'azzurro intenso, dove c'è un enorme divano ad elle, tappeti morbidi a terra, quadri che ritraggono profili a carboncino alle pareti, una vecchia damigiana con sabbia,conchiglie e lucine a decorare il suo interno. Chissà se c'è anche l'anforetta qui o lì. La vetrata che dà sul mare è aperta, si sente il rumore delle onde e il profumo del mare. Alessio chiede ad Edda se vuole un caffè, Edda non lo ascolta, si avvicina, si getta al collo di lui e passando una mano tra i capelli li tira,forte. "Perché sei andato via? Perché non mi hai aspettato?" Alessio non capisce, sta per chiedere spiegazioni alla donna quando lei lo bacia. Labbra contro labbra, perfette, combaciano come due pezzi di tetris. Le labbra si mangiano, Alessio sembra non farsi intimidire dal suo attacco anzi la stringe a sé. Lei infila la lingua nella bocca di Alessio ,va a stuzzicare la sua e quando lui tenta di infilare la lingua nella bocca di Edda lei gliela succhia e fa finta di morderla. Nell' abbraccio che diventa sempre più forte Edda avverte l'erezione di lui e perde il controllo. "Allora mi vuoi ancora!" Scende con la mano sull'erezione e la tasta, adesso stringe il jeans e il membro voluminoso del giovane. Apre la zip dei jeans e infila la mano. Sente vibrare il cazzo marmoreo del giovane. Lo accarezza e lo stringe, alternando il ritmo più volte, fino a quando Alessio non (si) bagna nella mano della donna. Edda tira fuori la mano e lecca sul suo palmo le goccioline di lui. Fa un passo indietro e ordina al ragazzo di spogliarla. Alessio inizia sbottonare la camicia, questa va giù. Trova Edda che indossa un reggiseno giallo trasparente così fine e sottile che sembra una nuvola.
Una nuvola dall'anima in metallo che sorregge due grossi seni, pesanti, dalle aureole rosa e i capezzoli grossi come ceci. Irti. Pungono il tessuto.
Alessio vuole togliere anche il reggiseno ma Edda lo ferma. "Leccami e succhiami i capezzoli, così. Non spostare il tessuto altrimenti vado via"...
Tebi Fainther scusa il ritardo 😅😅 |
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